L’arcipelago toscano è una catena di isole tra il Mar Ligure e il Mar Tirreno, a ovest della Toscana.
L’arcipelago è composto dall’Isola d’Elba (l’isola più grande del gruppo), Pianosa, Capraia, Montecristo, Giglio, Gorgona e Giannutri, tutte protette come parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Secondo la leggenda, l’Arcipelago Toscano ebbe origine da un gioiello che si staccò dal collo di Venere, la dea della bellezza e dell’amore, e cadde nel Mar Tirreno.
Le isole dell’Arcipelago Toscano hanno avuto un ruolo cruciale nella navigazione antica sul Mediterraneo occidentale: aiutavano gli antichi marinai a calcolare la loro posizione, erano coinvolte negli scambi commerciali e offrivano luoghi sicuri per la sosta, oltre a fornire cibo e rifornimenti per la navigazione.
Quando visitare le isole toscane?
Le stagioni migliori per visitare le isole dell’arcipelago toscano sono la primavera e l’autunno.
Le isole si animano durante i mesi estivi, quando migliaia di visitatori arrivano per godersi il mare cristallino, i porticcioli e le calette e la spiaggia.
Natura e ambiente
Le isole dell’arcipelago toscano hanno un vasto ecosistema.
Ci sono animali interessanti e piante endemiche molto rare: Si tratta di un ambiente di inestimabile valore scientifico, fragile e delicato, che va considerato con rispetto.
La presenza dell’uomo sulle isole dell’arcipelago fin dall’antichità ha lasciato importanti tracce antropologiche, storiche e artistiche e ha disegnato il profilo così tipico delle isole dell’arcipelago, ovvero quel mix di natura, cultura e memoria che difficilmente si trova altrove. Ma anche la mano dell’uomo, le nuove civiltà e la necessità di insediare attività produttive per lo sviluppo del genere umano hanno lasciato ferite sul bellissimo ma fragile territorio dell’arcipelago toscano, modificando la flora e la fauna originarie.
L’arcipelago Toscano è, ad oggi, il più grande parco marino d’Europa, fondato nel 1989 per proteggere l’ecosistema esistente, offre rifugio alla flora e alla fauna e rappresenta un collegamento tra la Corsica, la Sardegna e la penisola italiana.
Le isole dell’arcipelago toscano
Isola d’Elba
L’Isola d’Elba è la terza isola italiana per estensione dopo Sicilia e Sardegna ed è la più grande dell’Arcipelago Toscano.
Recentemente è entrata a far parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano insieme alle isole di Pianosa, Capraia, Montecristo, Giglio e Giannutri.
L’Elba ha una costa di 147 km: la sua montagna principale (il Monte Capanne) è alta 1019 metri e vi si accede attraverso sentieri o con una funivia panoramica.
Già nell’antichità il destino dell’Elba è stato sempre determinato da due fattori: la sua posizione strategica e la ricchezza delle sue risorse minerarie. Grazie a queste caratteristiche, fu spesso oggetto di conquista da parte delle varie potenze del Mediterraneo. Per gli Etruschi e i Romani l’Elba rappresentava una fonte inesauribile di ricchezze e il ferro elbano contribuì alla prosperità della loro civiltà.
Nel periodo medievale l’Elba fu dominata da Pisa. I resti di alcune importanti e suggestive strutture difensive testimoniano l’importanza del possesso dell’isola.
Seguirono la signoria degli Appiani e le attenzioni di Cosimo de’ Medici, che costruì “Cosmopoli” sulle rovine della città romana di Fabricia – l’attuale capoluogo Portoferraio – e la fece circondare con le imponenti mura che salvarono gli abitanti da numerose incursioni piratesche.
Gli Spagnoli si insediarono a Porto Azzurro e anch’essi si preoccuparono di costruire delle difese sul loro territorio – l’imponente Forte San Giacomo domina ancora oggi l’ameno paesaggio.
Nella storia più recente, il periodo che ha reso famosa l’isola e l’ha posta sulla mappa del mondo è stato il breve esilio di Napoleone, che vi soggiornò per 10 mesi prima della sua avventura dei 100 giorni, conclusasi a Waterloo. Bonaparte lasciò un segno significativo del suo breve regno: importanti riforme ed edifici come la sua Villa dei Mulini a Portoferraio e la sua imponente residenza estiva di San Martino, oggi musei e visitabili.
Otto pittoresche cittadine (Portoferraio, Marciana, Marciana Marina, Campo nell’Elba, Capoliveri, Porto Azzurro, Rio nell’Elba e Rio Marina) sono sparse in un territorio aspro, in gran parte collinare e montuoso, coronato da una cima di tremila metri chiamata Monte Capanne.
Il nostro tour per Visitare l’isola d’elba
Isola del Giglio
Il Giglio è la seconda isola più grande dell’arcipelago toscano. Ci sono 3 villaggi sul Giglio: Giglio Porto a est, Giglio Campese a nord e Giglio Castello in collina.
A Giglio Porto si trova un piccolo porto, irrimediabilmente pieno nei mesi estivi.
Già abitato all’età della pietra e successivamente utilizzato dagli Etruschi, forse come avamposto militare, il Giglio ha vissuto uno dei suoi periodi più importanti sotto la dominazione romana, quando l’isola divenne uno snodo commerciale degli scambi marittimi tra le varie Province.
L’importanza dell’isola è evidenziata dal recupero di numerosi relitti di navi romane.
Il periodo di gloria dell’isola è legato alla presenza della famiglia aristocratica romana dei Domizi Enobarbi che ne fecero uno snodo marittimo fondamentale per il commercio tra le diverse province dell’impero.
Nel corso del XVI secolo, il Giglio subì numerose incursioni piratesche per mano dei Saraceni, la più terribile delle quali fu quella di Khair ad-Din, meglio conosciuto come Barbarossa.
L’ultima di queste incursioni avvenne il 18 novembre 1799.
Il 18 novembre si svolge infatti l’annuale processione in ricordo di San Mamiliano e della leggendaria vittoria sui pirati.
L’attività mineraria e l’estrazione del granito erano molto diffuse all’epoca dei Romani, come testimoniano le numerose colonne di granito, provenienti dall’Isola del Giglio, che si trovano in molte chiese di Roma e in varie basiliche italiane.
La chiusura delle miniere nel 1962 ha dato il via a un nuovo inizio per l’isola, caratterizzato dall’attuale orientamento al turismo.
A Giglio Porto, un luogo pittoresco con case multicolori, si trovano la Torre del Saraceno, costruita per volere di Ferdinando II nel 1596, e la Caletta del Saraceno con i vicini resti di un’annessa azienda ittica dei Domizi Enobarbi.
A soli 2 miglia a sud del porto si trova Cannelle, una spiaggia di sabbia bianca e fine con acque poco profonde. Un’altra piccola spiaggia è Caldane ed è accessibile solo a piedi, ma camminare qui per circa 20 minuti è davvero affascinante. Nella parte settentrionale dell’isola si trova la spiaggia di Arenella.
Il borgo medievale di Giglio Castello, situato in collina, a 400 m sul livello del mare, fu costruito dai Pisani nel XII secolo, più volte ampliato e restaurato dai duchi di Toscana.
Il Castello del Giglio si trova nella parte centrale e più alta dell’Isola del Giglio. L’abitazione di origine medievale è caratterizzata dall’imponente Rocca aldobrandesca, parte dell’intero edificio castellano insieme a caratteristiche e ben conservate mura e alcune torri.
Visita l’isola del Giglio con noi
Giannutri
Giannutri è l’isola più a sud dell’arcipelago toscano.
Oltre alle sue fantastiche coste, dove è possibile attraccare solo in alcuni punti, Giannutri è stata abitata per secoli e ospita uno dei principali siti archeologici della Toscana: le rovine della Villa romana dei Domizi Enobarbi (prima metà del I secolo d.C.).
Capraia
L’isola vulcanica di Capraia è forse la più selvaggia tra le isole abitate dell’Arcipelago Toscano.
La sua distanza dalla costa e la relativa vicinanza alla Corsica hanno favorito lo sviluppo di una flora e di una fauna tipiche ed esclusive che rendono l’isola un perfetto laboratorio per l’osservazione della natura.
Nello spazio di poche centinaia di metri si srotola una varietà di paesaggi che crea un contrasto unico e stupefacente: tra l’arida steppa ricoperta di asfodeli con le sue selle spazzate dal vento e gli spettacolari ranuncoli d’acqua della palude dello Stagnone (l’unico spazio naturale d’acqua dell’Arcipelago Toscano).
L’Isola di Capraia si trova a metà strada tra la costa toscana e la Corsica.
L’isola è una delle sette sorelle dell’Arcipelago Toscano, la terza per dimensioni dopo l’Elba e il Giglio. È lunga circa 8 km da Punta della Teglia a Punta dello Zenobio e larga 4 km. Ha una superficie di circa 20 km quadrati e una costa di 30 km.
Molto spesso dal traghetto è possibile avvistare delfini e cetacei, soprattutto nel tratto di mare tra Gorgona e Capraia.
L’antico borgo, situato ai piedi del Forte San Giorgio, ha mantenuto i suoi tratti originali. È ricco di arte e storia grazie alle numerose civiltà presenti sull’isola in un momento o nell’altro nel corso dei secoli.
Molto interessanti sono le tipiche “case a torre”: edifici a tre piani che si affacciano sulle strade del paese o direttamente sul mare.
L’isola vulcanica di Capraia si è originata circa nove milioni di anni fa, dopo una serie di eruzioni, ancora visibili a Cala Rossa, splendido sito della Torre di Zenobito.
Pianosa
Il suo nome deriva dall’italiano “pianura”.
Pianosa fa parte del comune dell’Isola d’Elba. Attualmente priva di insediamenti civili, ma ancora sede di carceri, Pianosa vanta un ricco patrimonio storico e archeologico, oltre a essere una riserva naturale protetta.
L’isola presenta un contrasto paradossale tra la sua insolita morfologia pianeggiante e le sue alte scogliere calcaree.
Vi si trovano un villaggio originale progettato agli albori del Regno d’Italia, le magnifiche Catacombe Paleocristiane avvolte nel mistero, i resti delle terme appartenenti alla lussuosa domus di Marco Postumo Agrippa, i settori carcerari della più antica Colonia Penale Agricola dell’Arcipelago e innumerevoli sentieri costieri immersi nella vegetazione mediterranea.
Pianosa, dopo molti anni trascorsi in solitudine e a causa della chiusura del famoso carcere, ha aperto le porte ai visitatori.
Tuttavia, le aree accessibili sono ancora piuttosto limitate alla periferia della zona di attracco e al villaggio; inoltre, le escursioni possono essere effettuate solo con una guida professionale.
Per circa 20 anni Pianosa è stata un penitenziario di massima sicurezza e completamente chiusa ai visitatori. Nel 2000 il penitenziario è stato trasferito, ma l’isola può essere visitata solo con tour guidati che partono dall’Elba.
Oggi la popolazione è ridotta alle guardie penitenziarie e a meno di venti detenuti, incaricati di custodire gli edifici.
Una villa romana è parzialmente conservata, nota come Villa di Agrippa o Bagni di Agrippa, dal nipote dell’imperatore Augusto, che fu esiliato sull’isola e lì assassinato. Le caratteristiche architettoniche suggeriscono che la villa fu costruita nel I secolo a.C. e abbandonata nel I secolo d.C..
Nel borgo i visitatori sono accolti dal particolare stile architettonico del porto di Pianosa, voluto da Ponticelli, uno dei primi governatori delle carceri.
Altrettanto affascinante è la Fortezza della Teglia, una costruzione storica di epoca napoleonica, da cui si può proseguire verso l’antico borgo dove sorgeva una cittadella fortificata.
Percorrendo il sentiero segnalato si accede anche a Cala Giovanna, la spiaggia a ridosso dell’abitato, unico luogo di balneazione autorizzato.
La passeggiata lungo la spiaggia permette di raggiungere il retro delle rovine delle terme di Marco Agrippa, confinato e poi ucciso a Pianosa per permettere l’ascesa di Tiberio.
Attualmente è possibile visitare il teatro e la corte. Furono costruiti sulla costa rocciosa di fronte al mare, per lo svago dei ricchi proprietari e dei loro visitatori.
Gorgona
L’Isola di Gorgona è la più piccola dell’Arcipelago Toscano.
Situata tra la Corsica e Livorno, questa piccola isola è stata apprezzata soprattutto per la sua fauna, soprattutto uccelli marini, e per il suo isolamento.
Quest’ultima qualità ha portato alla fondazione dell’Abbazia di Gorgona nel Medioevo. Dopo la sua chiusura, i terreni e gli edifici del monastero sono stati utilizzati in tempi successivi come parte di una colonia penale, attualmente in uso.
Lungo la costa si aprono affascinanti cale e baie come la Costa dei Gabbiani o Cala Scirocco, dove si trova l’ingresso della Grotta del Bue Marino, un tempo rifugio delle foche monache.
Montecristo
È l’isola del conte di Montecristo nel romanzo di Alexandre Dumas.
Nel Medioevo era un nascondiglio per i pirati e, alla fine del XIX secolo, lo scrittore francese ambientò l’avventura dei prigionieri che cercavano il favoloso tesoro che i monaci avevano conservato e protetto nei recessi di una grotta.
Molte persone hanno cercato il tesoro descritto nel romanzo, ma non l’hanno mai trovato.
Montecristo è da molti anni sotto protezione naturale e le acque intorno a Montecristo sono off limits.
L’isola di Montecristo, con una superficie di 10,4 chilometri quadrati e un perimetro di 16 chilometri, è un gioiello naturalistico in cui risiede solo la famiglia del custode e, nel periodo estivo, alcune guardie forestali.
Montecristo è la più inaccessibile tra le isole dell’arcipelago: infatti, apre le porte ai visitatori solo su concessione del Ministero delle Riforme Fondiarie. Riserva di caccia – proprietà della famiglia Savoia – riserva naturale dal 1971 e riserva biogenetica del Consiglio Europeo.
I turisti non possono visitare l’isola normalmente: Il Corpo Forestale di Follonica organizza visite in piccoli gruppi ed è possibile prenotarle per un giorno muovendosi con diversi mesi di anticipo.
Montecristo è montuosa, selvaggia e inospitale. È difficile arrivare qui e l’isola è quasi espugnabile a causa degli enormi blocchi di granito.